#TLK with Michele Lamanna

#TLK with Michele Lamanna

Ho conosciuto Michele tramite il mio store Distanze. Quando entrai da Sept a Milano per ordinare altri brand, rimasi subito colpito dal suo, Isabella, così ricco di dettagli che però, essendo un nuovo progetto, ancora non conoscevo. Da lì ho avuto modo di scambiare poche parole con Michele, ma ho sempre capito, anche seguendolo sui social, la passione la competenza che metteva in ciò che faceva.

Ho deciso di porgli queste domande per il nostro format #TLK.

1 Come sai abbiamo creato un hub per la moda emergente, quindi prima di tutto, come vedi questo lato dell'industria? 
Ritieni che la moda emergente sia in fermento oppure rispecchi la situazione generale del settore?

 

"La moda sta passando un forte momento di crisi, ma ci sono sempre designer emergenti che nascono anche senza una grande preparazione sul lato tecnico della costruzione di un capo ma che hanno delle skill comunicative e tecnologiche nuove ed interessanti, con delle visioni assolutamente personali che non sono ancora entrate nel mondo del lavoro perché chiaramente non fanno fatturati importanti, ma che sono una corrente importante e rivoluzionaria. I designer delle grandi aziende li usano e li useranno nelle loro visioni come sempre accade. Idee alternative che diventeranno main stream nei prossimi 5/7 anni anche sopratutto per la diffusione sui social."


2 Quali sono, secondo te, le principali difficoltà per un brand emergente? 

 

"Ci sono molteplici difficoltà nel creare un brand emergente, non è come fare musica trap o rap purtroppo che puoi iniziare a casa sul tuo computer. Sicuramente come inizio si può avere una visione, ma poi bisogna aprire una società e lì arrivano tutte le difficoltà possibili ed immaginabili, ci vogliono tanti soldi, investitori , commercialisti , le basi per costruire degli abiti, delle grafiche, una direzione artistica chiara e tanto stile personale con una percezione ben chiara del mercato. Dopo tutte queste cose bisogna affrontare la produzione, che credo sia la cosa più difficile, capire i tempi, comunicare con i fornitori, e poi c’è anche da gestire la vendita, agenti che ti danno una mano e tutto il sistema moda che ha delle tempistiche di business centenarie, le collezioni e le stagioni...Mettiamoci anche che da brand emergente non ci sono tanti collaboratori quindi bisogna organizzare gli shooting, un sito Internet, direzioni artistiche che comunicano la tua idea, ma quella è la cosa più divertente. Insomma c’è tanto tanto lavoro da fare."


3 A un progetto emergente, consiglieresti di proporsi nei canoni tradizionali, ovvero due collezioni all’anno, oppure di proporre anche un timing diverso di uscite?

 

"Per quanto riguarda il timing di uscita delle collezioni e la vendita ho sempre pensato servisse oggi un timing personale, più artistico con dei tempi più lenti, questo significa valorizzare il proprio lavoro e dargli un valore più alto, ma questo chiaramente comporta essere fuori da una grandissima parte di mercato, perché i buyer dei negozi hanno un budget e ogni stagione devono far quadrare le vendite. Avere un tempo personale nel fare uscire le collezioni significa che solo alcuni negozi più di nicchia riescono a comprare il tuo brand. Si può però produrre a tempistiche diverse finché non si entra nel mercato"

 

4 Al momento quali sono i progetti in ascesa che segui con più interesse e che ti piacciono di più?

 

Ci sono un po’ di brand emergenti che da anni hanno catturato la mia attenzione.

 - Kusikohc di Cho Gi-Seok un fotografo coreano che amo molto e la sua visione e direzione artistica mi fa semplicemente impazzire, mischia molte tecniche visive con la computer grafica in maniera unica e personale come quasi nessuno riesce a fare oggi. Un altro progetto che trovo bellissimo è PDF di Domenico Formichetti con lavaggi, tessuti trattati e volumi crea uno style più da movie con meno branding e grafiche, tipologia che oggi preferisco di più. E infine Gerrit Jacobs, designer tedesco che cattura immagini con airbrush direttamente sui vestiti, trovo una visione artistica potente unica con un valore artistico molto alto.

 

di Andrea Alfarano con Michele Lamanna.

 

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